La casa, l’atelier ed il giardino di Andrea Ruffoni
Andrea Ruffoni Isola Superiore dei Pescatori Stresa – Lago Maggiore
UN ARTISTA ISOLANO (1925 – 1990)
Andrea Ruffoni, nato all’Isola Superiore dei Pescatori, si è formato come artista con frequenti viaggi di studio in Italia e all’estero (Francia, Germania, Svizzera e Austria, con un lungo soggiorno a Vienna), dove ha conosciuto tutte le principali tendenze dell’arte contemporanea.
Dopo i primi lavori ad olio o con vetri colorati, ha prodotto quadri in plexiglass a strati e sculture in gesso laccato nero o in legni di recupero dal lago. Dal 1976, con il rientro definitivo all’isola, ha sviluppato una tecnica originale di bruciatura e fusione di materiali plastici su rete metallica, con l’uso di indurenti e finiture in sabbia, ossidi di ferro, ceneri, catrame ed altro, per l’incorporo nel magma acromatico di intere figure umane o di frammenti di oggetti d’uso comune e altre tracce di vita.
Sull’isola, ha restaurato e arredato con i segni dalla propria arte la sua abitazione, l’atelier, un laboratorio artigianale e il piccolo giardino sul lago, luogo ospitale di meditazione. Una mostra e una monografia sulla sua opera sono state curate nel 2007 dal Museo del Paesaggio di Verbania Pallanza. Dal 2014 la casa, l’atelier ed il giardino di Andrea Ruffoni sono aperti al pubblico.
Profilo Critico
Andrea Ruffoni era uomo gentile, ma a volte aspro, soprattutto verso chi, per ignoranza o avidità di denaro, non rispettava l’ambiente e i valori degli altri. L’intera umanità, di cui la sua Isola dei Pescatori non è che un frammento, sta alterando gravemente la natura e le trace delle forme passate dell’abitare, con uno sfruttamento improprio delle risorse ambientali e con la produzione di rifiuti e di intrusioni visive e uditive altamente inquinanti. E’ questo uno dei problemi più gravi che si presentano oggi alla nostra coscienza e che l’intelligenza e la sensibilità di Andrea Ruffoni, negli anni segnati anche dal disastro nucleare di Chernobyl, ha profondamente avvertito ed elaborato nelle sue opera.
Dopo una prima ricerca pittorica e plastica, caratterizzata dalla festosità dei colori e della luce, sono le tracce residuali della vita quotidiana, i vestiti consumati, i recipienti in plastica, i cascami di fibre artificiali, i rottami di oggetti meccanici, che entrano drammaticamente nelle sue opere e subiscono in esse una trasformazione, con fiamma ossidrica e polveri di ferro o di carbone, che ce li restituisce come testimonianze “archeologiche” del collasso e della mutazione genetica, ambientale e umana, in cui siamo immersi e di cui ciascuno, per la sua parte, è responsabile materiale o morale.
Quest’arte di Andrea Ruffoni, come ogni vera arte, non è così intrattenimento superficiale, puro divertimento, ma dice la verità e ci aiuta. D’altra parte, nei sempre più raffinati trattamenti delle superfici di quadri e sculture, con cui ha creato opera d’arte di grande bellezza, e nei piccoli lavori di restauro edilizio fatti in totale rispetto dell’ambiente, risulta chiaro che, al fondo della denuncia e dell’esorcismo artistico di quest’incubo di morte per ciò che ci circonda e che è anche in noi, sta soprattutto una pietà profonda verso le persone e la nostalgia di un paradiso terrestre perduto o che si sta perdendo.
La casa, l’atelier ed il giardino di Andrea Ruffoni, dove sono esposte le sue opere, sono aperti:
dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00
Visite guidate gratuite ogni ora (max 8 persone)
Per Info e prenotazioni:
340/5942693
fondazioneandrearuffoni@gmail.com